mercoledì 18 gennaio 2012

Ninna nanna per non dormire

Veniamo oggi alla più classica delle ninne nanne (che immagino sia il plurale di ninna nanna).


Ninna nanna, ninna oh,
questo bimbo a chi lo do?
Se lo do alla Befana,
se lo tiene una settimana.
Se lo do all'uomo nero,
se lo tiene un anno intero.
Se lo do al Bambin Gesù,
se lo tiene e non ce lo da più.


Cioè, l'avete letta bene? 
La filastrocca non fa in tempo a iniziare, e la mamma minaccia di dare via il proprio figlioLo regala? O, come vedremo, più probabilmente lo vende? E a chi lo dà? 


a) alla Befana, per una settimana. Immagino perché la Befana recluta la manodopera minorile che Babbo Natale sfrutta per fare i regali (e che chiama ipocritamente "i miei piccoli elfi").


b) all'uomo nero, per un anno intero. Ora, a parte il sottofondo di razzismo che si intravede in questo verso, cosa ne fa l'uomo nero del bimbo per un anno intero? Le ipotesi si affastellano e sono tutte agghiaccianti: dall'espianto degli organi al reclutamento coatto nel piccolo coro dell'Antoniano.


c) al Bambin Gesù, che non ce lo da più. Questo verso spesso viene omesso. E anche a ragione, direi. Perché è evidente che si tratta di una chiara metafora di un prossimo infanticidio. Se un marziano atterrasse sulla terra e sentisse una mamma cantare queste cose a suo figlio, chiamerebbe immediatamente i servizi sociali.


In conclusione, credo occorra chiedersi: 
per quale assurdo motivo un bimbo, dopo aver sentito che verrà venduto e/o ucciso, dovrebbe addormentarsi tranquillo?

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