martedì 19 giugno 2012

Pollicino è un vero genio? (puntata 3)

Riassunto delle puntate precedenti (che trovate qui e qui): a seguito della crisi economica, Pollicino e i suoi 6 fratelli vengono ripetutamente abbandonati nel bosco da due genitori degeneri. La seconda volta, causa utilizzo di un sistema di segnalazione commestibile (briciole di pane che vengono mangiate dagli uccelli) nemmeno la presunta sagacia di Pollicino riesce a riportare i sette pargoli in una casa dove nessuno li vuole.

Non solo: il nostro piccolo genio (per mancanza di prove) trascina gli sventurati fratelli nella casa dell’Orco (che, per contratto, mangia i bambini). Insomma: eravamo qui: 
La moglie dell'Orco, credendo di poterli nascondere al marito fino alla mattina, li lasciò entrare e li fece scaldare davanti a un bel fuoco; perché c'era un montone intiero allo spiedo per la cena dell'Orco.Cominciarono a scaldarsi, quando udirono tre o quattro colpi bussati forte alla porta: era l'Orco che tornava. Subito la donna li fece nascondere sotto il letto, e corse ad aprire.
l'Orco scopre i bimbi s
otto il letto (non ci voleva
mica molto, peraltro) 
Sotto il letto!? Questo sarebbe il piano della moglie dell’Orco per salvare i sette bambini? Ma stiamo scherzando? Tanto valeva faglieli trovare direttamente nel piatto!
Infatti, l’Orco, dopo essersi sbafato il montone, inizia a fiutare a destra e a manca come un cane da tartufi e trova i sette sotto il letto… Naturalmente, da buon Orco, prende sportivamente il tentativo di inganno della moglie:  
Ah! esclamò, ecco come mi vuoi infinocchiare, strega maledetta! Non so chi mi tenga dal mangiar te per la prima. Fortuna per te che sei una bestia vecchia. Ecco della caccia che mi arriva a proposito per trattare tre Orchi amici miei, che verranno fra giorni a farmi visita.
Andò a prendere un coltellaccio, e avvicinandosi ai bimbi, lo andava affilando sopra una lunga pietra che teneva nella mano sinistra.
La donna, tuttavia, convince l’Orco, che è un po’ brillo, a ucciderli l’indomaniSi tratta, come vedremo tra poco, di una pessima decisione. 
L'Orco avea sette figlie, tutte piccine. Queste piccole orche aveano tutte una bella carnagione, perchè mangiavano carne fresca come il padre; ma aveano degli occhietti grigi e tondi, il naso ad uncino e una boccaccia fornita di denti lunghi, puntuti e slargati. Molto cattive non erano ancora; ma davano di sè belle speranze, perché già mordevano i bimbi per succhiarne il sangue.
Che soddisfazione per il nostro simpatico Orco! Sette orchessine belle pasciute, già sulla buona strada. Mica come quei fessi dei sette figli dei boscaioli che non fanno altro che farsi abbandonare nei boschi!

Comunque: le sette figlie sono già a letto. E nella stessa stanza ci infilano i sette fratelli (cosa pensate! In un altro letto naturalmente: è sempre una fiaba. Si possono abbandonare i figli, uccidere innocenti, sgozzare infanti. Ma ogni riferimento sessuale è verboten).

E qui riemerge la presunta sagacia di Pollicino, che spinge la storia verso quegli abissi di orrore tipici delle belle fiabe di una volta che piacciono tanto al Petrini… 
Pollicino aveva intanto notato che le figlie dell'Orco aveano in capo delle corone d'oro; e poichè temeva che l'Orco s'avesse a pentire di non averli scannati la sera stessa, si alzò verso la mezzanotte, prese il berretto proprio e quelli dei fratellini, e piano piano li andò a mettere in capo alle figlie dell'Orco, dopo aver loro tolto le corone d'oro. Queste qui poi se le misero lui e i fratelli, affinchè l'Orco scambiasse loro per le figlie, e le figlie pei ragazzi che volea scannare.
Ecco. Il genitore accorto qui ha già capito che finisce male. Ma il pargolo ti guarda con occhi sognanti, dicendo “e poi? Cosa succede?” 
La cosa andò per l'appunto come l'avea pensata; perchè l'Orco, svegliatosi sulla mezzanotte, si rammaricò di aver rimandato al domani quel che potea fare il giorno prima. Salì a tentoni nella camera delle figlie, e si accostò al letto dov'erano i ragazzi, i quali tutti dormivano, meno Pollicino che ebbe una paura terribile quando si sentì toccare la testa dalla mano dell'Orco, che gíà avea toccato la testa dei fratelli. L'Orco che sentì le corone d'oro: "Stavo per farla grossa, brontolò; si vede che ho bevuto troppo iersera. Si accostò poi al letto delle figlie, e quando ebbe palpato i berretti: "Ah! eccoli, disse, i bricconcelli! Lavoriamo da bravi!" Così dicendo, e senza esitare un momento, tagliò la gola alle sue sette figlie, e tutto contento della bravura, se ne tornò da basso accanto alla moglie.
Oh! Che bello!. Un padre (seppur Orco) che sgozza le sue sette figlie.
Quale altra immagine lasciare ai nostri bambini? Cosa c’è di meglio di un bello sgozzamento di minori per mandare a letto sereni i mostriciattoli?

E poi succede qualcosa che mi ha sempre lasciato perplesso: 
Non appena udì russare l'Orco, Pollicino destò i fratelli e disse loro che si vestissero presto e lo seguissero. Discesero in punta di piedi in giardino e saltarono di sopra al muro. Corsero quasi tutta la notte, tremando sempre e senza sapere dove andassero.
Scappano così. Senza incontrare alcun ostacolo. Niente porte sbarrate, cani di guardia, sistemi antifurto Beghelli. Ma santa pazienza, allora non potevi scappare prima, evitando lo sgozzamento? Cioè, Pollicino: serviva mettere in pista questo piano astruso modello A-Team del cambio berretti-coroncine? Piano che peraltro ti è riuscito solo per una fortunata coincidenza?

Faccio a questo punto una pausa nel flusso narrativo per fare una considerazione: alla fin fine i genitori Orchi fino a questo momento si sono dimostrati molto meglio dei genitori umani di Pollicino & brothers.
Voi direte: ma se l’Orco voleva sgozzare i sette piccoli umani! Certo: ma intanto non erano figli suoi.
Le sue figlie mangiano carne fresca, hanno una bella carnagione e posseggono ognuna una coroncina d’oro.
I genitori di Pollicino, per incapacità imprenditoriale, fanno fare la fame ai figli e non contenti li abbandonano ripetutamente nel bosco.
Ora, non so cosa ne pensate voi: ma tra i due esempi mi pare che gli umani non ci facciano una grade figura

Tornando a bomba alla nostra storia, la mattina dopo si scopre la tragedia:
Svegliatosi l'Orco, disse alla moglie: "Va di sopra e apparecchiami quei furfantelli di iersera." L'Orca si maravigliò di tanta bontà nel marito, e subito montò di sopra, dove ebbe un colpo quando vide le sette figlie scannate che nuotavano in un mare di sangue.
E con questa poetica immagine delle orchette sgozzate che nuotano in un bagno di sangue, che credo sia quanto di più indicato per un bambino di tre anni, finisco questa puntata.

Ci manca solo il gran finale. O, meglio, i gran finali. Visto che il Perrault ne ha scritti ben due. Ma di questo parleremo la prossima volta.

lunedì 18 giugno 2012

Il compleanno del sosia di Paul Mc Cartney



Un omaggio a Paul (ma a me piaceva più John) e alle teorie dei complotti. Che dimostrano che la fantasia umana non ha limiti. E come questo non sia sempre un bene.

Per chi volesse saperne di più dei complotti suggerisco:
http://attivissimo.blogspot.it/p/indice-delle-indagini-antibufala.html
http://complottismo.blogspot.it/