Orecchiabili
musichette con testi tra il semplice e il dadaista ci accompagnano a casa, in
macchina, sul computer, in ascensore, sul tram…
Entro limiti ragionevoli (che si superano alla sesta
volte di seguito che ti tocca sentire la stessa canzone) sono anche carine. Ci
ricordano la nostra infanzia, sono simpatiche, creano condivisione e complicità
con i mostriciattoli, eccetera.
Tuttavia
non bisogna fissarsi troppo sui testi.
Perché le cattive sorprese si nascondono anche nella canzonetta apparentemente
più innocente.
Prendiamo, ad esempio, la canzone “Ci vuole
un fiore”, testo di Gianni Rodari, musica di Sergio Endrigo e Bacalov.
La prima
strofa va via abbastanza liscia
Le cose di ogni giorno
raccontano segreti
a chi le sa guardare ed
ascoltare.
Per fare un tavolo ci vuole il
legno
per fare il legno ci vuole
l'albero
per fare l'albero ci vuole il
seme
per fare il seme ci vuole il
frutto
per fare il frutto ci vuole un
fiore
ci vuole un fiore, ci vuole un
fiore,
per fare un tavolo ci vuole un
fio-o-re.
Certo.
Alcuni passaggi sono un po’ forzati, ma tutto sommato si tratta di generalizzazioni accettabili.
L’attacco alla logica arriva
quando affrontiamo la seconda strofa, che pochissimi ricordano (un po’ come le strofe dell’Inno
di Mameli successive alla prima, quelle che parlano di Balilla, Ferruccio e del
sangue polacco).
Vediamola
qui:
Per fare un fiore ci vuole un
ramo
per fare il ramo ci vuole
l'albero
E già
qui la cosa inizia a scricchiolare: allora, abbiamo appena detto (strofa 1) che per fare un albero di vuole un fiore. Ora
diciamo che per fare un fiore ci vuole un albero. Siamo in una classica trappola logica circolare. Un po' come il problema di chi viene prima tra l'uovo e la gallina (ma qui è facile: viene prima l'uovo. C'erano dinosauri che facevano uova milioni di anni prima della prima protogallina)
Comunque, da
qui è il disastro:
per fare l'albero ci vuole il
bosco
per fare il bosco ci vuole il monte
per fare il monte ci vuol la
terra
per far la terra vi vuole un
fior
per fare tutto ci vuole un
fiore
Cosa vuol dire che per fare un
albero ci vuole il bosco?
Ma non ci voleva un fiore?
Ci vuole un fiore E
un bosco?
E da
quando i boschi stanno solo sui monti?
Poi,
che per fare un monte ci voglia la terra sarebbe tautologico, se non ci fossero
monti anche su Marte.
Il tutto per dire che per fare
la terra ci vuole un fiore.
Che, pensateci, è veramente
assurdo!
Siamo
chiaramente di fronte a un delirio lisergico, in cui la logica è andata completamente in pappa.
Come in quei falsi sillogismi tipo:
Gli apostoli erano 12
Pietro e
Giuda erano apostoli
Pietro e Giuda erano 12.
Ora mi chiedo angosciato: come farò a
spiegare ai mostriciattoli il ragionamento logico, il metodo scientifico se li
ho imbottiti di cose tipo “per fare la
terra ci vuole un fiore”?
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