L’avvento del Digitale terrestre ha portato tra le altre belle cose
(tipo 5 canali di sport, 2 all news e 4 di documentari) una pletora di canali di cartoni animati 24 ore su 24. Una trappola
per mostriciattoli che – adesso che si appropinqua il Natale – appare in tutta
la sua spietatezza. Tra i cartoni (max tre al giorno) che vede mostriciattolo
numero 1 c’è il Trenino Thomas.
foto di gruppo del trenino Thomas e dei suoi amici |
Si tratta delle avventure di 8 treni “antropomorfizzati”
nell’immaginaria Isola di Sodor.
Le storie,
come mi ha acutamente fatto notare un mio amico, sono tutte uguali: Thomas (o
più raramente un altro dei treni) deve fare un lavoro per Sir Topham, il proprietario delle ferrovie di Sodor. Essendo treni
si tratta in genere di potere qualcosa o qualcuno da qualche parte.
Ma Thomas combina un casino. Allora si mette di
impegno e, con l’aiuto degli altri treni, rimedia. Insomma, una variante
classica della morale protestante.
Fin qui tutto bene. Ma, ancora una volta, non bisogna fissarsi sui dettagli.
L’Isola di Sodor, la più
infrastrutturata del mondo
Iniziamo dall’Isola di Sodor (luogo immaginario tradizionalmente posto
nel canale d’Irlanda, all'altezza dell'Isola di Mann).
Guardando i cartoni una cosa appare chiara: ci sono più rotaie su quest’isolotto che in Germania e in Francia messe
assieme. Arrivano dappertutto.
Bisogna ritirare dei maiali dalla fattoria del contadino James? Niente
paura, ci arriva la ferrovia.
Bisogna prendere i bambini a scuola e portarli al parco? Che problema
c’è. Quale scuola non ha una sua stazione privata? E naturalmente tutti i
parchi sono attraversati dai binari!
Il paesaggio tipico dell'Isola di Sodor: binari, binari e ancora binari |
È evidente che hanno un regolamento edilizio forroviariocentrico:
quando costruisci una casa nuova, oltre agli allacci di acqua, elettricità e
gas ti tocca costruirti il tuo ramo di
ferrovia con relativa stazione.
E poi su quest’isola (che non si capisce quanto è grande ma si sospetta
superi per dimensioni il campo di Holly e Benji) ci sono chilometri e chilometri di ferrovia a tre binari, linee principali
e secondarie per andare quasi ovunque, ponti ferroviari, scavalchi, scambi a
non finire...
Insomma, l’inferno dei
no-Tav!
Sir Topham, un bieco
sfruttatore?
Sir Topham nella sua tipica posa mentre fa un cazziatone a Thomas |
Veniamo poi al proprietario delle ferrovie di Sodor: Sir Topham Hatt.
Il suo ruolo principale è quello di cazziare i treni che hanno combinato il casino standard della
puntata (che poi non si capisce perché semplicemente non faccia fondere Thomas
dopo l’ennesima volta che perde il carico, arriva in ritardo, sbaglia la consegna, ecc…)
Ma è chiaramente un tipo strano: innanzi tutto, nonostante possegga un
sistema ferroviario che arriva in ogni angolo dell’Isola, lui gira in macchina! La cosa è inquietante… Perché Sir Topham non si fida dei suoi treni?
La spiegazione mi pare possa essere una sola: Sir Topham teme una rivolta delle locomotive che tiene in stato di semischiavitù.
Le prove sono univoche: Sir Topham veste come un proprietario terriero
dell’800 e non si parla mai di compensi per il lavoro di Thomas e degli altri. Credo
che gli abbia fatto aprire delle partite IVA fasulle (frodando su
tasse e contributi). D'altronde l’isola chiaramente un paradiso fiscale come
Jersey o l’Isola di Mann…
Capito questo si comprende perché all’inizio i trenini lo chiamavano “Fat Controller”…
Tirando le somme
Insomma, siamo di fronte a un cartone che è un inno
all’utilizzo intensivo delle tecnologie e all’infrastrutturazione
spinta del territorio. Un’elegia dei modelli
produttivi fordiani e dello sfruttamento
delle macchine (per quanto antropomorfizzate).
Beh… Mi piace!
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