lunedì 30 gennaio 2012
venerdì 27 gennaio 2012
Il segreto dei sette nani
Man mano che
i mostriciattoli crescono occorre imparare o reimparare una serie di poesie,
filastrocche, canzoni e – sforzo sovraumano - elenchi.
Per esempio i
nomi dei barbapapà (su cui sto raccogliendo un inquietante dossier). Ma soprattutto i nomi dei sette nani (di cui vediamo qui una recente fotografia):
Si tratta di
un compito assolutamente improbo: posso recitare senza indugi i sette re di Roma, i
sette colli, i magnifici sette, i sette peccati capitali, i sette samurai… Ma fate la
prova con i sette nani!
Dotto, Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Pisolo…
Pisolo, Gongolo, Dotto, Brontolo, Cucciolo,
Mammolo…
Eolo, Dotto, Mammolo, Brontolo, Pisolo, Gongolo
…
Pisolo, Gongolo, Eolo, Cucciolo, Mammolo, Brontolo, …
Ne manca sempre uno!
Bisogna
mettersi in due o tre sperando che non manchi a tutti lo stesso nome.
Sono come i
tre moschettieri che in realtà erano quattro!
Tuttavia,
una volta fatto l’elenco completo (in ordine alfabetico: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo
e Pisolo) una cosa appare evidente:
tutti
i nani hanno un nome che finisce in “lo” tranne uno: Dotto.
Perché non si chiama Dottolo?
Nessuno si
è mai chiesto i motivi di questa palese discriminazione? Una discriminazione che - guarda caso - proprio per il
settenano intelligente?
Dotto,
infatti, è il più saggio di tutti. È anche un po’ lo scassamaroni di casa
settenani: cerca sempre di convincere tutti a lavarsi le mani, cedere i loro
letti alla principessa, alzare la tavoletta del cesso, eccetera. In più è
affetto da una lieve forma di dislessia
(anche se nelle sue biografie si parla pudicamente di “spoonerismo” http://it.wikipedia.org/wiki/Spoonerismo)
ed è l’unico settenano con un difetto della vista (dagli occhiali che porta direi che è sia miope sia astigmatico)
Allora, mettiamo
le cose in fila:
- ha un nome diverso
- presenta patologie ereditarie che i suoi presunti fratelli non hanno (se si esclude il nanismo, naturalmente)
- è molto più intelligente degli altri
Come direbbe
Giacobbo: sono solo coincidenze? Noi di Voyager crediamo di no!
Per cui l’inquietante
risposta può essere una sola: Dotto è
stato adottato!
Come dice
Sherlock Holmes, infatti, “Una volta
escluse tutte le ipotesi impossibili, quelle che restano, per quanto
improbabili, corrispondono alla verità” (come noto, l'Holmes si drogava pesante. MA di questo, forse, parleremo in futuro).
Il problema adesso è: lo devo dire ai mostriciattoli? Come la prenderanno?
mercoledì 25 gennaio 2012
martedì 24 gennaio 2012
Weekend con il Mostro

Voglio quindi proporre alla Smartbox un nuovo cofanetto: Weekend con il Mostro (ho preparato
anche il layout grafico).
Un’ampia scelta di viaggi e soggiorni nei luoghi delle principali efferatezze d’Italia. Qualche
esempio:
- Due notti a Cogne con visita al plastico della Villa di Porta a Porta
- Picnic nei campi di Avetrana tra ulivi e pozzi in cui nascondere cadaveri
- Soggiorno di una settimana in un appartamento a Erba con vicini psicolabili
- Gita al Circeo nel bagagliaio di una Fiat 127
- Notte in villa all’Olgiata con domestico filippino
- Iscrizione all’Università di Perugia per un semestre
- Ingresso a due incontri delle “Bestie di Satana”
domenica 22 gennaio 2012
mercoledì 18 gennaio 2012
Ninna nanna per non dormire
Veniamo oggi alla più classica delle ninne nanne (che immagino sia il plurale di ninna nanna).
Ninna nanna, ninna oh,
questo bimbo a chi lo do?
Se lo do alla Befana,
se lo tiene una settimana.
Se lo do all'uomo nero,
se lo tiene un anno intero.
Se lo do al Bambin Gesù,
se lo tiene e non ce lo da più.
Cioè, l'avete letta bene?
La filastrocca non fa in tempo a iniziare, e la mamma minaccia di dare via il proprio figlio. Lo regala? O, come vedremo, più probabilmente lo vende? E a chi lo dà?
a) alla Befana, per una settimana. Immagino perché la Befana recluta la manodopera minorile che Babbo Natale sfrutta per fare i regali (e che chiama ipocritamente "i miei piccoli elfi").
b) all'uomo nero, per un anno intero. Ora, a parte il sottofondo di razzismo che si intravede in questo verso, cosa ne fa l'uomo nero del bimbo per un anno intero? Le ipotesi si affastellano e sono tutte agghiaccianti: dall'espianto degli organi al reclutamento coatto nel piccolo coro dell'Antoniano.
c) al Bambin Gesù, che non ce lo da più. Questo verso spesso viene omesso. E anche a ragione, direi. Perché è evidente che si tratta di una chiara metafora di un prossimo infanticidio. Se un marziano atterrasse sulla terra e sentisse una mamma cantare queste cose a suo figlio, chiamerebbe immediatamente i servizi sociali.
In conclusione, credo occorra chiedersi:
per quale assurdo motivo un bimbo, dopo aver sentito che verrà venduto e/o ucciso, dovrebbe addormentarsi tranquillo?
Ninna nanna, ninna oh,
questo bimbo a chi lo do?
Se lo do alla Befana,
se lo tiene una settimana.
Se lo do all'uomo nero,
se lo tiene un anno intero.
Se lo do al Bambin Gesù,
se lo tiene e non ce lo da più.
Cioè, l'avete letta bene?
La filastrocca non fa in tempo a iniziare, e la mamma minaccia di dare via il proprio figlio. Lo regala? O, come vedremo, più probabilmente lo vende? E a chi lo dà?
a) alla Befana, per una settimana. Immagino perché la Befana recluta la manodopera minorile che Babbo Natale sfrutta per fare i regali (e che chiama ipocritamente "i miei piccoli elfi").
b) all'uomo nero, per un anno intero. Ora, a parte il sottofondo di razzismo che si intravede in questo verso, cosa ne fa l'uomo nero del bimbo per un anno intero? Le ipotesi si affastellano e sono tutte agghiaccianti: dall'espianto degli organi al reclutamento coatto nel piccolo coro dell'Antoniano.
c) al Bambin Gesù, che non ce lo da più. Questo verso spesso viene omesso. E anche a ragione, direi. Perché è evidente che si tratta di una chiara metafora di un prossimo infanticidio. Se un marziano atterrasse sulla terra e sentisse una mamma cantare queste cose a suo figlio, chiamerebbe immediatamente i servizi sociali.
In conclusione, credo occorra chiedersi:
per quale assurdo motivo un bimbo, dopo aver sentito che verrà venduto e/o ucciso, dovrebbe addormentarsi tranquillo?
lunedì 16 gennaio 2012
giovedì 12 gennaio 2012
Maiale e Cosentino
Mi è venuto tra le mani un vecchio albo di Up! il
sovversivo, di quel genio di Chiappori (http://www.alfredochiappori.it/satiraup.htm).
Così ho buttato giù questa vignetta.

Mi sa però che i giovani di oggi, quando sentono parlare di Up, pensino al film della Pixar.

Mi sa però che i giovani di oggi, quando sentono parlare di Up, pensino al film della Pixar.
martedì 10 gennaio 2012
La filastrocca sulle abitudini sessuali delle civette
Veniamo
alla "questione filastrocche".
verso oscuro, forse ermetico.
Chiunque abbia
dei mostriciattoli avrà comprato/gli avranno regalato qualche libro
di questi componimenti più o meno poetici. Io ne ho un paio, di cui uno con
versioni non edulcorate (dell’introduzione del politically correct nella
letteratura per bambini penso scriverò più avanti).
Avete
mai letto con attenzione le filastrocche?
Vi rendete conto di quel che diciamo ai nostri figli?
Dov'è il Moige quando serve?
Vi rendete conto di quel che diciamo ai nostri figli?
Dov'è il Moige quando serve?
ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del
dottore
il dottore si
ammalò
ambarabà ciccì coccò
facciamo
un po' di analisi del componimento.
Trattasi di settenari e novenari con rima AABBAA.
Trattasi di settenari e novenari con rima AABBAA.
ambarabà ciccì coccò
verso oscuro, forse ermetico.
Secondo
il linguista italiano Vermondo Brugnatelli (si chiama così, non è una battuta) potrebbe risalire ad epoca latina,
quando doveva suonare "hanc para ab hac quidquid quodquod", una
"conta" il cui senso doveva essere circa "ripara questa (mano)
da quest'altra (che fa la conta)..."
A
mio parere la spiegazione è esagerata. Semplicemente dovevano trovare qualcosa
che facesse rima con comò…
tre civette sul comò
Appunto,
il comò. Ma vi siete mai chiesti: che ci fanno tre civette su un comò?
che facevano l'amore
Facevano
l’amore!
Ok.
Capisco la necessità di iniziare presto l’educazione sessuale.
Va
bene utilizzare gli animali (farfalle, api, cicogne).
Ma
tre civette che si pastrugnano, per di più su un comò, non mi pare una grande
metafora.
E
poi: facevano l’amore tra di loro? Ebbene, no:
con la figlia del
dottore
Qui
la questione si fa pruriginosa.
Mi chiedo: è sano far sapere ai bimbi che la figlia del dottore si accompagna sessualmente con ben tre civette?
Cioè, io non sono un bacchettone, ma un orgia con tre pennuti su un comò… mi pare una immagine un po’ forte per un bambino di due anni… Tanto è vero che pure il padre della svergognata non la prende bene…
Mi chiedo: è sano far sapere ai bimbi che la figlia del dottore si accompagna sessualmente con ben tre civette?
Cioè, io non sono un bacchettone, ma un orgia con tre pennuti su un comò… mi pare una immagine un po’ forte per un bambino di due anni… Tanto è vero che pure il padre della svergognata non la prende bene…
il dottore si
ammalò
Ecco.
Appunto.
Tra
l’atro questa è l’unica cosa che ha un minimo di senso.
Trovi tua figlia impegnata in acrobazie sessuali con tre strigiformi, come minimo ti viene un mancamento.
Trovi tua figlia impegnata in acrobazie sessuali con tre strigiformi, come minimo ti viene un mancamento.
ambarabà ciccì coccò
Ed
ecco che il compositore ci lascia così, in media res.
Le
domande si affastellano:
il
dottore si è ripreso? O la scoperta delle perversioni della figlia gli è stata
fatale?
La
figlia ha poi regolarizzato il rapporto con i pennuti? Con tutti e tre o solo
con uno?
Forse
non lo sapremo mai...
Speriamo che Voyager se ne occupi presto.
Speriamo che Voyager se ne occupi presto.
domenica 8 gennaio 2012
giovedì 5 gennaio 2012
Da grande farò il copy: caccia alla pompa low cost
Questo con i mostriciattoli non c'entra niente. Ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso.
Perché il genio va riconosciuto e premiato.
Rinverdisce una tradizione che comprende grandi classici come:
- Tromba marina per un quarto d'ora (Corriere del Mezzogiorno, 1997)
- In cinquecento contro un albero, tutti morti (La Provincia Pavese, 1998)
- Pompini a raffica, Carrarese ko (Gazzetta dello sport, 1992; Pompini era un giocatore del Livorno che in quella partita segnò 4 gol)
mercoledì 4 gennaio 2012
Liberalizzate i portatori di doni!

Dopo breve riflessione, abbiamo optato per un tradizionale Babbo Natale. Ci ha convinto il suo anticonformismo:
- è obeso, in un mondo che aborre i grassi
- sfrutta manodopera minorile per fare i regali. Li chiama “Elfi”, seh...
- tiene 9 renne volanti in cattività alla faccia degli animalisti. E gli da nomi da denuncia, tipo Prancer o Dasher
- ha un doppio lavoro: gestisce una impresa di consegne a domicilio (che in effetti lavora un giorno l’anno) e fa la pubblicità della Coca Cola.
- per evadere le tasse ha la residenza al Polo Nord che evidentemente è un paradiso fiscale tipo le Isole Cayman (è anche chiaro a tutti che si tratta di un domicilio di comodo, visto il clima)
- passa dai camini in un mondo in cui ci sono praticamente solo caldaie o teleriscaldamento
La cosa mi ha fatto pensare a quando ero piccolo io. Allora c’era una specie di Justice league dei regali che mi portava i giochi a Natale (per chi non lo sapesse, Justice league è tipo i magnifici sette ma con Supermen e Batman al posto di Steve McQueen e Charles Bronson).
In sintesi la cosa avveniva così:
- da mia nonna a Bergamo, veniva Santa Lucia il 13 dicembre
- a casa mia passava Babbo Natale.
- dei regali di mia nonna paterna, cattolica, si occupava Gesù Bambino (non ho mai capito se da solo o in joint venture con il Bue e l’Asinello).
- infine, il 6 gennaio i regali di una zia li portava la Befana (senza contare che quando ero in Spagna ho scoperto che lì i colpevoli sono i Re Magi).
- Babbo Natale, Santa Lucia, Gesù Bambino, la Befana si dividono il mercato?
- O chi prima arriva porta il regalo?
- Lavorano a cottimo?
- Lasciano un segno sulle case già visitate come gli zingari delle leggende metropolitane?
- Esiste - al contrario - un cartello della consegna dei doni che tiene alto il prezzo dei regali?
- Serve una Autorità indipendente per regolare la concorrenza tra i portatori di regali di Natale?
martedì 3 gennaio 2012
Work in progress
Allevando i miei mostriciattoli sto rivedendo criticamente un po' di cartoni, fiabe, tradizioni, canzoncine, libri, ecc.
Siccome mi capita di parlarne ad altri, ho deciso di scrivere e/o disegnare questi pensierini della sera.
Presto su questo blog:
- serve una autorità per regolare la concorrenza tra i portatori di regali di natale? Babbo Natale, Santa Lucia, Gesù Bambino, la Befana fanno cartello?
- È sano far sapere ai bimbi che la figlia del dottore si accompagna sessualmente con ben tre civette?
- Perché Pollicino, una volta rubato l'oro all'orco, si ostina a tornare da quei genitori che l'hanno abbandonato due volte - dico due volte - nel bosco? È masochista?
- Barbapapà è un immigrato clandestino?
e molto altro ancora...
Siccome mi capita di parlarne ad altri, ho deciso di scrivere e/o disegnare questi pensierini della sera.
Presto su questo blog:
- serve una autorità per regolare la concorrenza tra i portatori di regali di natale? Babbo Natale, Santa Lucia, Gesù Bambino, la Befana fanno cartello?
- È sano far sapere ai bimbi che la figlia del dottore si accompagna sessualmente con ben tre civette?
- Perché Pollicino, una volta rubato l'oro all'orco, si ostina a tornare da quei genitori che l'hanno abbandonato due volte - dico due volte - nel bosco? È masochista?
- Barbapapà è un immigrato clandestino?
e molto altro ancora...
lunedì 2 gennaio 2012
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